Murice o bullo
Il murice comune è fra le specie ittiche più diffuse nel Mediterraneo e conserva un suo ruolo nella storia della civiltà dato che, conosciuto fin dall’antichità presso Egizi, Greci e Fenici , veniva utilizzato per produrre la tinta porpora.
Descrizione scientifica: Murex Brandaris
Caratteristiche fisiche
Si tratta di un mollusco gasteropode che fa pare della famiglia dei Muridae. E’ lungo tra i 6 e i 9 centimetri. La sua conchiglia, di dimensioni analoghe a quelle dell’animale, ha una forma rigonfia che tende ad allungarsi a un’estremità e presenta una superficie rugosa e circondata da una serie di minuscoli cordoni che formano delle spirali dotate di prolungamenti simili a robuste spine. Si tratta di una specie carnivora e alla base della sua alimentazione vi sono pesci morti o altri tipi di molluschi che uccide emettendo una sostanza acida che ne perfora il guscio.
Habitat
L’habitat caratteristico di questo animale sono le zone sommerse dove vive raggruppato in colonie estremamente numerose e prediligendo i fondali fangosi in profondità che non superano i 100 metri. La pesca del murice è particolarmente diffusa in tutto il Mediterraneo ma con punte ancora più elevate circoscritte all’Alto Adriatico e viene comunemente venduto nei mercati ittici per fini alimentari.
Proprietà nutritive
Da un punto di vista nutrizionale offrono, a fronte di un bassissimo apporto calorico che si aggira intorno alle 135 calorie per ogni 100 grammi di prodotto, un elevato contenuto di sali minerali, per esempio potassio, sodio ferro, calcio e iodio. Sono ricchi di proteine, circa 26 gr. per ogni etto, di vitamine del gruppo A e del gruppo B. In più hanno il vantaggio di contenere pochissimi grassi, si parla di un ridottissimo 1, 2 gr. per ogni 100 grammi di prodotto.
Ricette di cucina
Sarà forse a causa di queste sue tante virtù che il murice viene utilizzato come ingrediente fondamentale di tante ricette, per esempio gustose insalate di mare dove compare in compagnia di cozze, vongole e calamari. Servito come antipasto o come appetitoso secondo piatto in Romagna viene condito con prezzemolo e un filo di olio extravergine di oliva e presentato con il simpatico appellativo di “garusoli”.
Per gustarne appieno il sapore si possono invece cucinare i murici in umido e servili, una volta estratti dal guscio, con olio, aglio e prezzemolo.
A Napoli, dove i murici si chiamano “sconcigli” si gustano insieme alla pasta, preferibilmente linguine, in accoppiata con qualche immancabile pomodorino soffritto insieme a olio e aglio.
L’elenco delle ricette regionali a base di Murici è veramente infinito: in Sardegna, una volta sgusciati e puliti, vengono serviti in brodo sopra a crostoni di pane di segale, mentre in Sicilia i veri appassionati di questi molluschi, che nel palermitano assumono il nome di “muccuna” , che significa “boccone”, li gustano insieme agli spaghetti.
Da non sottovalutare anche l’usanza tipicamente ligure che riporta le caratteristiche ambientali di una zona stretta fra mare e monti anche nelle sue ricette dove i piatti a base di murice vengono affiancati a funghi porcini trifolati. Il tutto innaffiato con vini nordici tipo il Gewurztraminer.
Insomma, superata la parte impegnativa della raccolta, anche se questo vale solo per i più fortunati che possono pescare in prima persona i murici per gustarli freschissimi, e quella immediatamente successiva della pulitura, questi molluschi sembrano veramente avere un ruolo da primadonna nei tanti piatti regionali che sembrano fare a gara fra loro nel proporre piatti di antica tradizione capaci di solleticare l’appetito del lettore.
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